Come è noto con glicemia s’intende la concentrazione di glucosio nel sangue. E la misurazione dei valori glicemici fa parte degli esami del sangue di routine che tutti dovremmo fare periodicamente: in quanto nutriente essenziale per tutte le cellule (che lo prelevano direttamente dal sangue) il glucosio è fondamentale per l’organismo, ciò nonostante è importante monitorarne i valori per l’individuazione di eventuali patologie.
Generalmente la principale fonte di glucosio sono gli alimenti, ma, può anche essere sintetizzato ex novo a partire da protidi e lipidi all’interno dell’organismo stesso seppur in misura minore. Il corpo umano possiede un sistema di regolazione intrinseco che consente di mantenere relativamente costante la glicemia durante l’arco della giornata.
Perché misurare la glicemia in farmacia
Oggigiorno è importante sapere quali test si possono fare in farmacia in quanto poter fare alcuni esami in farmacia comporta una serie di vantaggi mantenendo l’attendibilità dei risultati. Il test glicemico in farmacia rientra in quello che è definito autoanalisi e presenta diversi vantaggi rispetto ai metodi diagnostici classici: il primo è la rapidità, in una vita caratterizzata da tempi stretti, poter fare un esame velocemente avendo i risultati dopo pochi minuti, è sicuramente molto vantaggioso; si tratta di un test molto semplice, in quanto viene eseguito depositando su una striscia reattiva una goccia di sangue prelevata attraverso una piccola puntura del polpastrello.
La striscia viene poi introdotta nello strumento e il risultato letto sul display; come accennato prima, l’autoanalisi garantisce un’informazione sicura ed affidabile e permette di misurare parametri necessari alla prevenzione ed individuazione d’importanti patologie come ad esempio il diabete, patologie acute o croniche del pancreas e del fegato, patologie endocrine dell’ipofisi, del surrene e della tiroide, nelle quali si può rilevare un’alterazione dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia).
Le misure e i valori standard della glicemia
A digiuno, i valori normali di riferimento della glicemia misurata sono compresi tra 60 e 110 mg/dl.
Se l’esame della glicemia a digiuno mostra livelli superiori ai limiti della norma, ma non indicativi di diabete (≥ 126 mg/dl) si parla di alterata glicemia a digiuno. In questo caso, oppure se si hanno altri fattori di rischio (es. familiarità, obesità, ipertensione arteriosa, sedentarietà, età superiore ai 50 anni, ecc.), è molto utile fare il test da carico di glucosio.
E’ l’esame fondamentale per la diagnosi del diabete e per valutare la gravità della malattia. Si pone la diagnosi di diabete quando la glicemia a digiuno tocca o supera i 2 g/l e sempre che la glicosuria (cioè la ricerca di glucosio nelle urine, dove normalmente è assente) riveli la presenza di glucosio nel sangue. Se invece il valore, pur essendo superiore a 1,20 g/l a digiuno, non raggiunge i 2 g/l, si parla di stato prediabetico tipico, per esempio, dei soggetti obesi. Valori troppo bassi, cioè inferiori a 0,80 g/l, sono invece indice di un’ipoglicemia, cioè di una carenza di glucosio nel sangue che può causare capogiri e debolezza.
Alcuni consigli da seguire
Come per la maggior parte dei valori relativi all’analisi del sangue, una vita e un’alimentazione sana sono in punti di partenza per tenere sotto controllo e prevenire il manifestarsi di alcune patologie. È importante quindi conoscere il proprio corpo e conoscere ciò di cui ha bisogno per poter scegliere il giusto tipo di alimentazione.
È quindi importante limitare i picchi glicemici per conservare la buona salute in generale e, in particolare, per prevenire il diabete, per contrastare il processo di glicazione (alterazione delle proteine che si legano agli zuccheri), che logora l’organismo favorendo l’invecchiamento, e per controllare il peso.